Intervista a Sara Rattaro

 

a cura di Alessia S. Lorenzi

Sara Rattaro fotografata da Claudio Colombo
Sara Rattaro fotografata da Claudio Colombo

 

 

“Capire qualcuno è molto più difficile che amarlo”, scrive Sara Rattaro in “Andiamo a vedere il giorno”, uscito da pochi giorni e pubblicato dall’editore Sperling & Kupfer. Il nuovo romanzo della scrittrice genovese è il seguito di “Non volare via”, che ha venduto oltre cinquantamila copie.  Noi di Libri in Vetrina abbiamo voluto scambiare due parole con Sara Rattaro, già vincitrice del Premio Bancarella nel 2015 con “Niente è come te” e del Premio Rapallo Carige nel 2016 con “Splendi più che puoi”.

 

E’ uscito da pochi giorni il suo ultimo romanzo “Andiamo a vedere il giorno” che dovrebbe essere la  continuazione di “Non volare via”. Come mai ha sentito il bisogno di continuare la storia?

 

Un giorno mentre facevo un lungo viaggio in auto, i personaggi, Alice e Sandra in particolare, sono tornati a parlarmi. Avevano bisogno di sciogliere ancora qualche nodo che riguardava la loro fragile famiglia.

 

Quanto c’è di Alice in Sara?

 

Caratterialmente non mi assomiglia molto. Alice è cresciuta sulla carta insieme alla storia. In lei però riconosco la fragilità e la sicurezza mescolate insieme, tipico dei profili più femminili.

 

La frase più bella di “Andiamo a vedere il giorno”

 

Capire qualcuno è molto più difficile che amarlo.

 
Quale dei suoi libri la emozionerebbe di più se dovesse rileggerlo?

 

Mi emozionano sempre tutti e questa la ritengo una fortuna. In ognuno di loro c’è sempre qualche pagina che non riesco a leggere senza scoppiare in lacrime.

 

Quando ha capito che “scrivere” sarebbe stato il suo lavoro?

 

Quando ho vinto il Premio Bancarella. Il 19 luglio del 2015.

 

Un’ultima domanda: Se dovesse scegliere uno scrittore con cui scrivere un libro a quattro mani, quale scrittore sceglierebbe?

 

Se potessi sceglierei una donna, Federica Bosco o Chiara Moscardelli. Sarebbe una bomba!

 

(Intervista a cura di Alessia S. Lorenzi)