Le più belle frasi di: Luis Sepúlveda

 

Biografia tratta da: " Camminando. Incontri di un viandante" di Pino Cacucci - Milano - 1996.

 

Luis Sepúlveda, cileno errante, scrittore tradotto in almeno una quindicina di paesi, si è da poco trasferito in una casetta ai margini della Foresta Nera, pur conservando la vaga residenza "tra Amburgo e Parigi", come si legge sulle copertine dei suoi libri. Oggi potrebbe rientrare in Cile, che lasciò nel 1977 per l'esilio, ma non ne sente alcun bisogno. I primi passi da scrittore li ha mossi al liceo di Santiago, dove pubblicò qualche poesia sul giornalino dell'istituto. Ma decise subito di mettersi in proprio, scrivendo e ciclostilando racconti pornografici che poi vendeva ai compagni di scuola. Di lì a poco, si sarebbe dedicato a ben altro genere di narrativa.

Dal 1973, Luis Sepúlveda era entrato nella struttura militare del Partito socialista, diventando anche membro della guardia personale di Allende. Il giorno del colpo di stato stava sorvegliando un acquedotto che si temeva potesse essere fatto saltare con la dinamite.

Il 5 ottobre, all'indomani del suo compleanno, fu catturato.

Nel 1976 la sezione tedesca di Amnesty International aveva lanciato una serrata campagna per la liberazione di Sepúlveda, suscitando un vasto clamore che alla giunta militare cilena fece saltare i nervi. Non era più possibile eliminarlo in silenzio, e alla fine decisero di liberarsi da quei "calunniatori tedeschi" concedendo gli arresti domiciliari. Dopo quasi tre anni, Luis Sepúlveda tornava a vedere il tanto agognato oceano, con molti denti in meno e cinquanta chili di peso.

Tempo un anno, e fu ricatturato. Condanna: ergastolo.

E nel frattempo, era stato emanato il famoso decreto 504, che permetteva in alcuni casi specifici di trasformare la pena in esilio, una legge approvata con l'unico intento di evitare l'esplosione delle carceri, sovraffollate oltre ogni limite immaginabile.

Il 17 luglio del 1977 gli fu permesso lasciare il Cile. Rimase per poco tempo in Argentina, poi il Brasile e finalmente per arrivò a Quito, Ecuador. E qui Sepulveda conobbe un mondo che tanta influenza avrebbe avuto nei suoi destini di scrittore, oltre che di militante totale ed estremo in favore di una natura saccheggiata. Per sette mesi visse nella selva amazzonica con gli indios shuar, di cui ha imparato la lingua e il rispetto per i delicati equilibri della Madre Terra. Da quell'esperienza, anni più tardi, avrebbe tratto il suo libro di maggior successo internazionale, "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore".

Nel 1981 divenne uno dei più noti corrispondenti della stampa tedesca sulle imprese di Greenpeace attraversando praticamente tutti i mari per quattro anni.

Nel 1988 si è concesso una pausa, e ha scritto il libro che lo avrebbe portato in vetta alle classifiche di mezza Europa, “ll vecchio che leggeva romanzi d'amore”, a cui si è aggiunto Il mondo alla fine del mondo, romanzo teso e dolente sullo scempio del pianeta in nome del profitto, ambientato in buona parte della terra che più ama, la Patagonia.

Muore il 16 aprile 2020 a Oviedo - Spagna.

 

 

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“- Bene, gatto. Ci siamo riusciti - disse sospirando - Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante - miagolò Zorba - Ah sì? E cosa ha capito? - chiese l’umano - Che vola solo chi osa farlo - miagolò Zorba.”

 

 

“Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia.”

 

 

“E se è tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare.”

 

 

“Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi.”

 

 

Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro ancora si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia.”

 

 

“Forse non sa volare con ali d'uccello, ma ad ascoltarlo ho sempre pensato che voli con le parole.”

 

 

“Alle spalle dobbiamo avere solo la chitarra e i ricordi.”

 

 

“Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.”

 

 

“I miei sogni sono irrinunciabili, sono ostinati, testardi e resistenti.”

 

 

“C’era una lumaca che, pur accettando una vita lenta, molto lenta, e tutta sussurri, voleva conoscere i motivi della lentezza.”

 

 

“Una femmina impazzita di dolore è più pericolosa di venti assassini messi insieme.”

 

 

“Nessun uccello vola appena nato, ma arriva il momento in cui il richiamo dell’aria è più forte della paura di cadere e allora la vita gli insegna a spiegare le ali.”

 

 

“Con gli anni arriva la saggezza e aveva aspettato, fiducioso, che questa saggezza gli desse quello che più desiderava: la capacità di guidare la direzione dei ricordi per non cadere nelle trappole che questi spesso gli tendevano.”

 

 

“Apparentemente siamo tutti prigionieri di un mondo mentale in cui le visioni si diluiscono con il sogno e il desiderio.”

 

 

“Chi non coglie la tristezza negli occhi di kawell, il cavallo, che dopo essere stato domato sente ancora sotto gli zoccoli la libertà perduta? Chi non percepisce la pena nello sguardo di mansur, il bue legato al giogo e allontanato dalla prateria?”

 

 

“Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso.”

 

 

“Il volto umano non mente mai: è l'unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto.”

 

 

(A cura di Alessia S. Lorenzi)

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