Ciao Papà...
Pensieri e riflessioni sul papà raccolte nella rete
In questo giorno strano, in cui la tua assenza è la presenza più importante, in cui il dolore mi ha investito come una botta sorda, senza parole, io trovo quelle da dirti.
Per questo oggi, ti chiamo papà e penso papà.
Non uso la parola padre, quella che ho sempre scelto pensando a te, perché soltanto negli ultimi giorni la malattia e la fragilità mi hanno mostrato una parte che è sempre stata nascosta dal tuo essere un maestro rigoroso, talvolta severo, spesso inflessibile.
Soltanto adesso che non ci sei, riesco a vedere l’amore tenero dentro il tuo sguardo azzurro, quello che non sei mai riuscito a dirmi a parole, ma che non mi hai mai fatto mancare.
Lo stesso amore che anche io, a mia volta, ho soffocato spesso in gola, nella rabbia di sentirmi incompreso.
Oggi, di quegli inutili orpelli non è rimasto più nulla: ne’ la durezza delle tue parole, ne’ la mia rabbia più cieca.
Oggi resta solo l’amore.
Voglio dirti grazie, per avermi insegnato la vita.
Per essere stato un esempio, ogni giorno, nel farmi capire quanto sia importante guardare più in là del proprio naso e allenare la mente e il cuore a pensare in grande.
Tu, che quando hai perso il tuo di papà eri un adolescente: ora è il mio turno e solo ora riesco a capire la sofferenza che devi aver provato, il senso profondo di quelle parole: "Ringrazia di avere un padre. Io l'ho perso giovanissimo, non sai cosa vuol dire".
Ma tu sei riuscito a trasformare la violenza di quella perdita in una visione e a declinare i tuoi sogni, che erano altri.
Tu, papà, sei stato un uomo generoso e capace di intime e insospettate umiltà.
Mi ricordo un giorno d’estate, dei miei sette, otto anni, in macchina in giro insieme a te. Mi ricordo dei ragazzini che giocavano a palla in strada e la tua voce che diceva: “Vedi micio, questi bambini non possono andare altrove a fare le vacanze. non importa come ti chiami o quanti soldi hai: bisogna aver sempre rispetto per le persone. Per tutte le persone”.
Sono momenti preziosi, dentro la valigia che mi lasci sulla strada della vita, che contiene il tuo insegnamento più importante: l’onestà. quella che hai sempre avuto. quella a cui, grazie al tuo esempio, non saprò mai rinunciare.
Ciao papa’, ti voglio bene".
- Egidio Brugola -