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Il minuscolo granello di sabbia

 

Talvolta la vita ti pone di fronte degli ostacoli insormontabili, o almeno a te sembrano tali. Ti senti un minuscolo granello di sabbia che deve apprestarsi a scalare una montagna e non hai la più pallida idea del modo in cui lo farai, né del mezzo che dovrai usare per farcela.  Ma sai che dovrai farlo, in un modo o nell’altro dovrai assolutamente farlo. Allora alzi gli occhi verso l’alto e la montagna sembra sempre più alta, sempre più alta. E più la osservi dal basso del tuo minuscolo granello di sabbia e più ti sembra impossibile da scalare.

Ti fermi a pensare con la testa fra le mani, come può tenere la testa fra le mani un minuscolo granello di sabbia, e continui a riflettere. Poi cerchi un po’ di coraggio e dici tra te e te: Devo farcela! Ti tiri su e cominci la salita, perché lo sai che nessuno lo farà per te, dovrai essere tu ad arrivare in cima.

Ci provi e, inizialmente rotoli giù, ancora più giù del posto da cui eri partito. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, cominci a scoraggiarti: pensi che mai ce la farai. Stai sul punto di mollare, stai quasi per lasciarti andare....ma accade qualcosa che ti dà forza, ti ridà fiducia in te stesso, ti fa capire che non sempre sei solo nel cammino della vita. Un leggero venticello ti dà quella spinta che ti serviva per arrivare più su, sempre più su, per farti comprendere che tutto è possibile se insisti, se ci credi. Poi ci sarà qualche venticello contrario che ti spingerà nuovamente verso il basso, ma ormai hai capito che fermarsi non serve, devi continuare. E così, tra alti e bassi, tra amici che ti spronano ed altri che cercano di scoraggiarti,  eccoti lassù fino a toccare la vetta della montagna. Ora non ti senti più un granello di sabbia, ora ti senti parte di quella montagna che si chiama vita e che con tanta fatica sei riuscito a scalare. Tutto grazie alla tua tenacia e a qualche persona amica che ha saputo credere in te e ti ha spinto ad andare avanti quando eri proprio sul punto di mollare.

(© Alessia S. Lorenzi - Riproduzione riservata)

 

Ti voglio bene o tvb?

Come è  strano notare che oggi  tutto è basato su SMS, MMS, e-mail.

Che ci sarà di bello in un linguaggio fatto di parole spezzate o in  mini frasi con sigle del tipo: x te o tvb, tvtb? Ma una bella lettera scritta su un bianco foglio di carta, la sapranno scrivere i ragazzi?

Quelle belle lettere di una volta che anni fa venivano scritte con tanto impegno, dove sono finite? Tutti si scrivevano lettere, gli amici, gli innamorati, i genitori ai figli e i figli ai genitori.

Poi rimanevano in un cassetto insieme a cartoline inviate da amici e parenti dai loro viaggi per il mondo. Cosa rimarrà ai ragazzi di tutti questi scambi di sms e mms? Perché nessuno ha più voglia di prendere carta e penna? Non  è che non siano comode le mail o i messaggini, ma a volte ciò che racconta una lettera, non potrà mai esser sostituito da un messaggino.

Quella cartolina di un luogo lontano che trovavi nella cassetta della posta e che, per un attimo, ti faceva immaginare la bellezza e la meraviglia di quella vacanza che qualche tuo amico stava vivendo ed eri felice che aveva deciso di renderti partecipe di quella  gioia. E in quel "perdersi" in luoghi lontani, aveva pensato proprio a te....aveva acquistato la cartolina, magari scegliendola tra tante, aveva messo il francobollo e poi si era fermato qualche minuto a scriverti un saluto...Aveva un grande valore quella cartolina e non sognavi mai di gettarla nella carta straccia...No, la conservavi nel cassetto. Non era necessario buttarla via per “liberare la memoria” come si fa adesso con i cellulari....

E la lettera di quell’amica che decideva di confidare i suoi sogni, le sue speranze e i suoi progetti proprio a te, affidandoli a una lunghissima lettera. Quando la aprivi sentivi il suo profumo ed era come avere vicino la persona che l’aveva scritta...Emozioni di altra natura, emozioni preziose...

Ci accontentiamo di poco oggi: un “bip” che annuncia il messaggino, una faccina simpatica e il piccolo  testo, reso ancora più corto dalle abbreviazioni: tvb (ti voglio bene), MMT+(mi manchi tantissimo)....e potrei fare un elenco senza fine. Però, un vantaggio c'è: che risparmio di spazio!

(© Alessia S. Lorenzi - Riproduzione riservata)

 

 

 

Tutti dicono di essere liberi….ma chi è libero davvero?

E’ libero chi non ha lavoro e non sa come mandare avanti la famiglia?
E’ libero chi è sempre insoddisfatto perché continua a paragonarsi a chi ha più di lui?
E’ libero colui che fa dipendere la sua felicità dall’ultimo modello di smartphone?
E’ libero chi si deprime solo perché non riesce ad acquistare capi firmati all’ultima moda?
E’ libero colui che continua a provare invidia per chi può permettersi un viaggio, un’auto nuova o qualsiasi altra cosa che lui non possa permettersi?
No, nessuno di noi è libero se continua ad usare come metro di valutazione della propria felicità, ciò che hanno gli altri e lui non può avere…
Accanto a coloro che non sono liberi perché la vita glielo impedisce, ci sono quelli che sono “non liberi” per scelta, per insoddisfazione, per il “volere di più”.
Godere di ciò che si ha è indice di una grande libertà interiore.

(© Alessia S. Lorenzi  - Riproduzione riservata)

 A volte è solo un gesto a farti grande

Non è l’abbigliamento, che scegli con tanta cura, a far di te un signore; non è la bella auto nuova, comprata con un’infinità di rate, a far di te un signore; non è nemmeno il conto in banca, che con tanti sacrifici sei riuscito ad accumulare. Non è nemmeno quello smartphone che continui ad esibire sperando di darti un’aria importante. No, non è nemmeno quel bell’impiego che tutti ti invidiano. Non illuderti di esserlo solo perché possiedi tutto questo.
Tutto ciò che serve per essere un signore, non si può misurare, non si può depositare in banca,non si può ammirare nell’armadio, né si può lanciare a 200 all’ora sull’autostrada. No.Quello che ti serve è un cuore che sia un Cuore con la C maiuscola e quello non puoi comprarlo nemmeno con tutto l’oro del mondo.O ce l’hai, o fai di tutto per ritrovarlo dentro di te, nascosto tra tutte quelle cianfrusaglie che hai accumulato credendo che ti avrebbero fatto sembrare un signore.
(© Alessia S. Lorenzi da ”Passeggiata tra le nuvole sorvolando il Mare”)

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